Le idee di FoggiaInsieme per il futuro della città
L’incontro di amici del 22 maggio, riunitisi su invito del Gruppo “FoggiaInsieme” - è servito a mettere a punto alcune valutazioni – discusse e poi condivise – su temi ritenuti essenziali e urgenti per il buon governo della Città.
Ogni analisi sulla condizione della Città parte dal presupposto di un impegno forte del recupero di consapevolezza dei “tempi” della Città stessa: del PASSATO (scarsamente e superficialmente conosciuto), del PRESENTE (deprivato, delle sue potenzialità, da un inveterato difetto di passività, di lamentosità, di delega assoluta accompagnata da vizio di clientelismo, di scarsa prospettiva verso il futuro), del FUTURO (con orizzonti opachi e ridotti – soprattutto per le nuove generazioni -, di accondiscendenza fatalistica alla ripetizione di schemi, pur accertati come desueti e improduttivi).
Dovrà essere la rilettura attiva del passato, del presente e del futuro della Città a tessere la trama di una tela di interventi guidata dalla “cura” per il bene comune: bene di una città vissuta e vivibile perché viva e non destinata all’agonia del degrado, dell’inefficienza e del lassismo.
La necessità di un atteggiamento PER il bene sociale piuttosto che CONTRO; un contro questo o quello schieramento; un contro “comunque”, non ritenendosi soddisfatti dalla politica in genere, accomunando tutti nella stessa e generica accusa di non interpretare gli interessi urgenti del cittadino e con confini labili con la tentazione del nichilismo e del qualunquismo.
I partiti, che vivono una profonda crisi di identità e di credibilità, restano – a norma di Costituzione - la forma privilegiata dell’aggregazione democratica se dimostrano di assumere il compito – specifico della loro identità associativa – di “servire” la collettività e non di sostituirsi alla volontà popolare.
La partecipazione alla vita politica è un diritto-dovere del cittadino, nelle varie e molteplici forme consentite dalla legge e via via espresse dall’evolversi del tessuto sociale che crea continuamente parallele forme aggregative, tutte degne di attenzione e di rispetto, se portatrici di positive proposte e attenzione al “vissuto” sociale (associazioni, movimenti, ecc.).
La partecipazione alla vita politica si sostanzia nella scelta di amministratori (o nel proporsi per tali) competenti e onesti, assistiti da un apparato amministrativo altrettanto competente e onesto. Si ritiene che la mancanza di ricambio generazionale, in tale processo, sia degli aspetti più deleteri dell’attuale situazione che sedimenta comportamenti, stili di azione amministrativa, cristallizzati “sistemi di relazione personale” che privano la comunità della necessaria e urgente “trasparenza” nella gestione della cosa pubblica.
La preminenza alle classi svantaggiate, alle nuove generazioni sono le caratteristiche di una comunità veramente democratica che rifiuta ogni forma di “esclusione” ma vede nella “diversità” la ricchezza originale cui attingere contro l’omologazione dei gruppi garantiti, chiusi e consolidati nei privilegi.
Un’attenzione particolare e preoccupata ai giovani a cui le precedenti generazioni hanno da un lato sottratto il dovuto, appropriandosi di un benessere non distribuito con il futuro e dall’altro assicurando il superfluo e riducendo (o togliendo) ora il necessario.
La visione di una “economia” come <<avere per l’essere>> e <<non essere per avere>>, contrapponendo il valore della persona al dominio della ricchezza che nega i bisogni dei meno abbienti; dominio che genera la lotta sociale con il risultato di produrre povertà e dislivelli sociali inammissibili in una comunità ben ordinata ai valori, spesso predicati e altrettanto non praticati.
Tra le preoccupazioni, comunemente espresse dai partecipanti, è prevalsa la SICUREZZA; sicurezza non solo esplicitata nella garanzia di una comunità che rispetta le leggi e punisce i trasgressori ma, più ampiamente, come la concreta applicazione del diritto costituzionale della tutela del cittadino in ogni sua forma di vita (privata e pubblica), partendo da:
- Il rispetto delle leggi, nella pari dignità dei diritti e dei doveri dei cittadini
- Una convivenza che “accolga” ma che, insieme, ponga confini certi e controllati del rispetto delle regole della convivenza stessa.
- La lotta ad ogni forma di illegalità, ad ogni forma di clientelismo, ad ogni scorciatoia di privilegi
- La tutela del bene comune e la tutela dei beni comuni
- La burocrazia come competente e onesta applicazione delle disposizioni delle leggi, a tutela dei diritti del cittadino onesto e non come arma vessatoria
- La trasparenza dei comportamenti amministrativi.
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